Dicono che coloro che sono contro il TAV soffrono della sindrome NIMBY (Non In My Backyard, ovvero non nel mio cortile...), che starebbe a significare che si preoccupano solo perché i lavori vengono fatti a casa loro, mentre gli andrebbe benissimo se fossero fatti da qualche altra parte.
La realtà è esattamente l'opposo, cioè che tutti noi soffriamo della sindrome INIMBY (IS not in my backyard), cossicchè non ci informiamo e non ci preoccupiamo delle cose finché non ci toccano da vicino...
Nessuno potrebbe bersi le bugie del governo che sostiene "più treni meno tir" se si fosse preso la briga di informarsi su come stanno veramente le cose, come insigni esperti, tra cui il Prof. Marco Ponti del politecnico di Milano, uno dei maggiori esperti mondiali di economia dei trasporti, hanno diffusamente spiegato in interviste su periodici e televisioni.
Ma tanto chi se ne frega "is not in my backyard"...
Ma le conseguenze di questo nuovo spreco faraonico, insieme a quello del ponte sullo stretto, le pagheremo tutti, non solo i vasusini e i piemontesi.
Nessun commento:
Posta un commento